Classe – Italian Style Coffee: il packaging artistico
Una bellissima ed interessante intervista fatta a Sara Lovari, l’artista italiana nata in provincia di Arezzo scelta dalla Torrefazione Morandini per dare un volto creativo alla nuova linea di capsule e cialde compostabili e biodegradabili, Classe – Italian Style Coffe.

Sara, lei è l’artista che ha creato collezioni e opere che vedono il caffè protagonista: “Moka Italiana”, “RX Moka” assemblano di colori e giornali vintage. Non è, quindi, nuova al mondo del caffè. Il caffè è uno degli “ingredienti” utilizzati nelle sue opere: come mai?
Il concetto del caffè è all’interno dei materiali che ho sempre utilizzato: oltre ai giornali e al colore, c’è la polvere di caffè. Terra d’ombra bruciata è il colore che simboleggia il caffè nelle mie opere e diventa una delle sfumature che più caratterizzano la mia attività artistica. Tutto nasce da una passione: di caffè ne bevo tanto, mi piace e fa parte della mia quotidianità. Il colore e il profumo, tutto quello che ruota attorno al caffè mi accompagna sin dal mattino. Il piccolo rituale quotidiano del caffè permette di incontrare le persone e vivere una pausa unita a un momento di convivialità.
Così, il caffè passa alla sua arte…
Prendo ispirazione dagli oggetti più semplici e spesso dati per scontato che fanno parte del nostro presente, passato e futuro in modo impercettibile. Io cerco di valorizzare e reinterpretare le cose semplici nelle mie opere.
Oggi lei simbolizza la nuova linea Classe delle capsule e cialde compostabili del Caffè Morandini. In qualche modo, ne è la testimonial artistica: le sue opere sono infatti sul packaging e creano un appeal elegante e unico nel suo genere. Può raccontarci come si è avvicinata al mondo del brand Morandini Caffè?
La collaborazione con Morandini Caffè nasce nel 2017, a Roma: il brand si avvicina a me durante una mia mostra presso la Galleria Triphé della capitale dove ho esposto la collezione “Queen”. La collezione è stata capace di attirare l’attenzione delle aziende facenti parte di settori differenti da quello artistico, e così si sono create le collaborazioni vincenti.

Lei utilizza i materiali di riciclo per dar loro una nuova vita e creare quindi opere d’arte. Sembra proprio che, con la linea Classe di capsule e cialde compostabili, la storia vive nella storia. Per le sue opere utilizza la tecnica dell’assemblage di materiali di riciclo, come timbri e carta di giornali vintage. È stata una scelta artistica, oppure ha in qualche modo un’attenzione particolare all’ambiente?
Per me si parla di un riciclo ricercato. Recuperando pezzi unici come ritagli dei magazine d’epoca o dettagli della quotidianità, tale attenzione al riuso rivive nel packaging della linea Classe. Una scelta artistica legata alla sostenibilità: carta e cartone, materiali riutilizzabili per eccellenza.
Così dà molta importanza alla sostenibilità nella sua arte.
Assolutamente sì, e le mie mani sono uno strumento fondamentale: tutto ciò che creo passa dalle mie mani. È una mia necessità; così trasformo la materia: la piego, la modello, la sento attraverso il tatto. Il rispetto della materia che utilizzo è fondamentale, e con esso il rispetto verso l’ambiente che ci circonda.
Il cliente è l’ultimo tassello di questa relazione caffè-arte: dove si posiziona il consumatore all’interno di questo legame?
La linea Classe, la sua tematica e l’impostazione permette al cliente di identificarsi con un mix di valori: da un lato, la bellezza della donna che ricorda le epoche passate; dall’altro, l’italianità, insita nel concetto del caffè. Il packaging si rende riconoscibile e si distingue dal resto, mentre i colori ricordano l’italianità: rifacendosi a una filosofia che arricchisce e sensibilizza, oltre ad offrire un gusto pieno. Rendere speciale una cosa che si produce è un obiettivo che caratterizza molte aziende di oggi. La linea Classe di capsule e cialde compostabili, con le immagini della collezione “Queen”, si distingue, valorizzando il Made in Italy e trasmettendo questi valori al consumatore.
In che modo l’arte, nel senso più ampio, può contribuire alla filosofia green?
A livello operativo, noi artisti dovremmo utilizzare materiali ecosostenibili e biodegradabili. Sarebbe bello se si creasse un accordo tra le aziende e gli artisti per un uso più attento degli strumenti. A livello concettuale, come tutti i settori, anche quello artistico può diventare un movimento che trasmette un messaggio. Per esempio, ci sono già progetti di land art che creano arte con quello che la natura ci offre. Gli artisti sono dei comunicatori, c’è chi dipinge, chi fa installazioni e performance: pur ponendo focus su tematiche diverse, tutti possiamo trasmettere un messaggio importante: quello dell’arte come un movimento che comunica e sensibilizza verso la salvaguardia dell’ambiente. Le aziende che supportano il messaggio sono un medium fondamentale per enfatizzarlo.
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